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Tuscania
In età romana era chiamata Tuscana (l’etrusca), nello Stato della Chiesa il suo nome era Toscanella, oggi è Tuscania. Sorta su un’altura affacciata sul fiume Marta, corso d’acqua che dal lago di Bolsena scende al mare, è località agricola dalle colture estensive di cereali, foraggi, con ulivi, viti, e spontanea macchia mediterranea. A colpire chi vi arriva è subito il paesaggio, ampio e luminoso, e il colore, in una campagna arcaica che quasi isola la cittadina dal resto. Sull’abitato compare e si impone il colle della civita antica con la basilica di S. Pietro, del secolo XI, le torri e il palazzo vescovile della potente Diocesi medievale. A valle, dietro un massiccio campanile, si nasconde l’altra basilica romanica, S. Maria Maggiore, del secolo XII.
Il centro storico è ancora racchiuso da mura medievali turrite, al di là delle quali sui tetti spuntano torri monche e pinnacoli di chiese e campanili. Completamente restaurato, conserva angoli affascinanti, incorniciati da facciate di palazzetti, case, chiese e guarniti da fontane. Vi si possono trovare ancora crocchi di donne, bambini al gioco e l’osteria con gli uomini al canto delle loro conversazioni. Piazze, come quella del Comune: un teatro sul cui palcoscenico, come in un paradiso antico, stanno figure etrusche in perenne banchetto.
Oppure spiazzi come il Parco Torre di Lavello, piacevole belvedere del quartiere della rocca signorile, dove si possono ammirare la città vecchia con le sue casette, i ruderi, le chiese solenni, e dove poter posare un momento lo sguardo nella campagna, e scoprire tutt’intorno fianchi di piccole valli, con la vegetazione impetuosa, dove stanno tante necropoli rupestri etrusche, monumentale memoria di aristocratici dominatori: come la misteriosa Grotta della Regina, i cui resti strappati alla terra riposano ora nel Museo Archeologico Nazionale del convento di S. Maria del Riposo.